Catalogo Storia Storia contemporanea Storia del movimento operaio negli Stati Uniti
Collana: OL - Odoya Library Numero di collana: 73 Isbn: 978-88-6288-132-6 Pagine: 560 Formato: copertina flessibile con alette Misure: 15.5 x 21 cm Data di pubblicazione: 2012
Autore: Richard Boyer, Herbert Morais Cura: Mario Maffi Introduzione: Mario Maffi Prefazione: Valerio Evangelisti

Storia del movimento operaio negli Stati Uniti

1861-1955

Richard Boyer, Herbert Morais

Storia del movimento operaio negli Stati Uniti

1861-1955

Richard Boyer, Herbert Morais

sconto 5%
22,80€ 24,00€
Un racconto semplice e dettagliato.
Un flusso di singole storie, a volte strazianti e dolorose, di lavoratori che lottano per il riconoscimento dei loro diritti.

Questo libro fondamentale e di culto (in Usa vanta 3 edizioni e 27 ristampe) rappresenta il tentativo di dimostrare che nel movimento operaio americano – dalla milizia antischiavista delle origini alla crociata per le otto ore e alla lotta per il sindacalismo d’industria; da Parsons a Debs a Lewis – corre un’ininterrotta vocazione unitaria e classista più volte sconfitta, spietatamente repressa o tradita.


Dominata da questa lucida consapevolezza delle potenzialità egemoniche del mondo del lavoro negli Stati Uniti, questa ricostruzione rifiuta la limitazione a "storia sindacale": la storia della società, e soprattutto quella esemplare dello sviluppo monopolistico e imperialistico del capitalismo nordamericano, trovano qui il posto che spetta loro, accanto alle analisi dei movimenti popolari, delle organizzazioni e delle tecniche sindacali.


In queste pagine l’irresistibile eloquenza dei fatti parla più chiaro della stessa ideologia rooseveltiana che la sottende; e proprio per questo esse riescono a trasmettere un’immagine largamente inedita e più articolata del movimento operaio, della società, del destino americano..



Un’avvincente, ben documentato resoconto che fa aprire gli occhi
sulle radici del movimento operaio americano dai suoi inizi fino alla metà del 1950,
facendo rivivere le grandi figure e le conquiste della lotta
della classe operaia ignorate dalla storia mainstream."

- Phil Myers -

  La Storia del movimento operaio negli Stati Uniti di Boyer e Morais
racconta il dramma e il vissuto dai lavoratori negli Stati Uniti,
come essi abbiamo modificato le proprie sorti, ma soprattutto quelle dei loro discendenti.
In questo lavoro eccezionale è vividamente documentata la storia emozionante
e trascurata della classe operaia e delle sue lotte per il miglioramento
delle condizioni di lavoro e per il raggiungimento di un salario minimo di sussistenza."

- Drew  Hunkins -

Storia del movimento operaio negli Stati Uniti è molto più
di un libro sulla storia del movimento operaio.
È un libro sulle vicende e gli avvenimenti ignorati
dalle istituzioni e dall’istruzione pubblica.
Quest’opera racconta infatti dal basso, dal punto di vista dei lavoratori,
le loro lotte per il riconoscimento dei propri diritti e dignità.
Il testo è scritto in modo così vivido da poter esser letto
come un romanzo piuttosto che come un’opera accademica.

- Robin Brownfield -
Richard Boyer

Richard Boyer (1903-1973), giornalista freelance e scrittore newyorchese, è stato il maggior biografo dell’attivista John Brown, simbolo della causa antischiavista statunitense. Negli anni più cruciali per la storia politica e sindacale nordamericana ha collaborato con il New Yorker e il Daily Worker.

Herbert Morais

Herbert Morais (1905-1970), storico americano specializzato nell’analisi del sindacalismo e delle lotte per l’uguaglianza razziale e la democrazia, è autore di numerose pubblicazioni, tra cui: Deism in Eighteenth Century America (1934), Gene Debs: The Story of a Fighting American (1934), The Struggle for American Freedom (1944), The History of the Afro-American in Medicine (1970).

Mario Maffi
ha insegnato Cultura Anglo-Americana presso l’Università degli Studi di Milano, rivolgendo il proprio studio alle componenti economiche, sociali, politiche e culturali americane nel periodo fra la guerra civile e la Prima guerra mondiale e a problematiche quali la chiusura della Frontiera, la nascita delle metropoli, la trasformazione della cultura popolare in cultura di massa, gli sviluppi delle culture urbane e immigrate, l’affermarsi del modernismo in letteratura, pittura, architettura, fotografia, cinema, e l’interazione di tutti questi elementi nel processo di formazione di un’identità nazionale.
Tra le sue numerosissime pubblicazioni: Mississippi. Il grande fiume: un viaggio alle fonti dell’America (Il Saggiatore 2009); Tamigi, storie di fiume (Il Saggiatore 2008); New York, l’isola delle colline (Feltrinelli 2003).
Ha tradotto e curato molte edizioni di scrittori quali Jack London, Upton Sinclair, Robert Louis Stevenson ed Eric Bogosian. Ultimo suo grande successo l’enciclopedia Americana. Storie e culture degli Stati Uniti dalla A alla Z (Il Saggiatore 2012, coautori Cinzia Scarpino, Cinzia Schiavini, Sostene Massimo Zangari).
Per Odoya sono usciti La cultura underground (2009), New York (2010), Londra (2011) e La giungla e il grattacielo (2013).
Valerio Evangelisti
(1952-2022) è stato uno dei più noti scrittori italiani contemporanei di fantascienza e horror, e ha saputo ibridare e rinnovare generi narrativi diversi. È conosciuto soprattutto per il ciclo di romanzi dell’inquisitore Nicolas Eymerich, divenuti bestseller e tradotti in tutto il mondo. Ha scritto anche saggi e romanzi storici. Ha vinto numerosi premi, tra i quali ricordiamo il Premio Urania, il Prix Italia, il Grand Prix de l’Imaginaire e il Premio Italia di fantascienza.
Per Odoya ha inoltre pubblicato Storia del Partito Socialista Rivoluzionario (2013) e Il gallo rosso (2015).
Nessun sommario presente.
Un racconto semplice e dettagliato.
Un flusso di singole storie, a volte strazianti e dolorose, di lavoratori che lottano per il riconoscimento dei loro diritti.

Questo libro fondamentale e di culto (in Usa vanta 3 edizioni e 27 ristampe) rappresenta il tentativo di dimostrare che nel movimento operaio americano – dalla milizia antischiavista delle origini alla crociata per le otto ore e alla lotta per il sindacalismo d’industria; da Parsons a Debs a Lewis – corre un’ininterrotta vocazione unitaria e classista più volte sconfitta, spietatamente repressa o tradita.


Dominata da questa lucida consapevolezza delle potenzialità egemoniche del mondo del lavoro negli Stati Uniti, questa ricostruzione rifiuta la limitazione a "storia sindacale": la storia della società, e soprattutto quella esemplare dello sviluppo monopolistico e imperialistico del capitalismo nordamericano, trovano qui il posto che spetta loro, accanto alle analisi dei movimenti popolari, delle organizzazioni e delle tecniche sindacali.


In queste pagine l’irresistibile eloquenza dei fatti parla più chiaro della stessa ideologia rooseveltiana che la sottende; e proprio per questo esse riescono a trasmettere un’immagine largamente inedita e più articolata del movimento operaio, della società, del destino americano..



Un’avvincente, ben documentato resoconto che fa aprire gli occhi
sulle radici del movimento operaio americano dai suoi inizi fino alla metà del 1950,
facendo rivivere le grandi figure e le conquiste della lotta
della classe operaia ignorate dalla storia mainstream."

- Phil Myers -

  La Storia del movimento operaio negli Stati Uniti di Boyer e Morais
racconta il dramma e il vissuto dai lavoratori negli Stati Uniti,
come essi abbiamo modificato le proprie sorti, ma soprattutto quelle dei loro discendenti.
In questo lavoro eccezionale è vividamente documentata la storia emozionante
e trascurata della classe operaia e delle sue lotte per il miglioramento
delle condizioni di lavoro e per il raggiungimento di un salario minimo di sussistenza."

- Drew  Hunkins -

Storia del movimento operaio negli Stati Uniti è molto più
di un libro sulla storia del movimento operaio.
È un libro sulle vicende e gli avvenimenti ignorati
dalle istituzioni e dall’istruzione pubblica.
Quest’opera racconta infatti dal basso, dal punto di vista dei lavoratori,
le loro lotte per il riconoscimento dei propri diritti e dignità.
Il testo è scritto in modo così vivido da poter esser letto
come un romanzo piuttosto che come un’opera accademica.

- Robin Brownfield -
Collana: OL - Odoya Library Numero di collana: 73 Isbn: 978-88-6288-132-6 Pagine: 560 Formato: copertina flessibile con alette Misure: 15.5 x 21 cm Data di pubblicazione: 2012
Autore: Richard Boyer, Herbert Morais Cura: Mario Maffi Introduzione: Mario Maffi Prefazione: Valerio Evangelisti
Nessun sommario presente.
Richard Boyer

Richard Boyer (1903-1973), giornalista freelance e scrittore newyorchese, è stato il maggior biografo dell’attivista John Brown, simbolo della causa antischiavista statunitense. Negli anni più cruciali per la storia politica e sindacale nordamericana ha collaborato con il New Yorker e il Daily Worker.

Herbert Morais

Herbert Morais (1905-1970), storico americano specializzato nell’analisi del sindacalismo e delle lotte per l’uguaglianza razziale e la democrazia, è autore di numerose pubblicazioni, tra cui: Deism in Eighteenth Century America (1934), Gene Debs: The Story of a Fighting American (1934), The Struggle for American Freedom (1944), The History of the Afro-American in Medicine (1970).

Mario Maffi
ha insegnato Cultura Anglo-Americana presso l’Università degli Studi di Milano, rivolgendo il proprio studio alle componenti economiche, sociali, politiche e culturali americane nel periodo fra la guerra civile e la Prima guerra mondiale e a problematiche quali la chiusura della Frontiera, la nascita delle metropoli, la trasformazione della cultura popolare in cultura di massa, gli sviluppi delle culture urbane e immigrate, l’affermarsi del modernismo in letteratura, pittura, architettura, fotografia, cinema, e l’interazione di tutti questi elementi nel processo di formazione di un’identità nazionale.
Tra le sue numerosissime pubblicazioni: Mississippi. Il grande fiume: un viaggio alle fonti dell’America (Il Saggiatore 2009); Tamigi, storie di fiume (Il Saggiatore 2008); New York, l’isola delle colline (Feltrinelli 2003).
Ha tradotto e curato molte edizioni di scrittori quali Jack London, Upton Sinclair, Robert Louis Stevenson ed Eric Bogosian. Ultimo suo grande successo l’enciclopedia Americana. Storie e culture degli Stati Uniti dalla A alla Z (Il Saggiatore 2012, coautori Cinzia Scarpino, Cinzia Schiavini, Sostene Massimo Zangari).
Per Odoya sono usciti La cultura underground (2009), New York (2010), Londra (2011) e La giungla e il grattacielo (2013).
Valerio Evangelisti
(1952-2022) è stato uno dei più noti scrittori italiani contemporanei di fantascienza e horror, e ha saputo ibridare e rinnovare generi narrativi diversi. È conosciuto soprattutto per il ciclo di romanzi dell’inquisitore Nicolas Eymerich, divenuti bestseller e tradotti in tutto il mondo. Ha scritto anche saggi e romanzi storici. Ha vinto numerosi premi, tra i quali ricordiamo il Premio Urania, il Prix Italia, il Grand Prix de l’Imaginaire e il Premio Italia di fantascienza.
Per Odoya ha inoltre pubblicato Storia del Partito Socialista Rivoluzionario (2013) e Il gallo rosso (2015).
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