Morire per gli Indios
Storia di Emiliano Zapata
John Womack Jr.
Morire per gli Indios
Storia di Emiliano Zapata
John Womack Jr.
Nel Messico del 1910 un popolo di contadini si solleva perché non vuole essere scacciato dalla terra su cui è nato e cresciuto. A dar fuoco alle polveri sono i contadini del Morelos, ma l’esplosione coinvolge ben presto l’intero paese. È l’epopea degli Indios e dei Peones, ma è soprattutto il tempo di Emiliano Zapata, il contadino chiamato prima dal suo "pueblo" e poi da tutti i villaggi messicani a guidare la lotta.
Con la rivoluzione si schierano tutti coloro che vogliono un Messico moderno; i nemici da battere costituiscono una potentissima coalizione: la casta militare, i grandi proprietari terrieri, gli imprenditori cittadini, il capitale straniero abituato da sempre a trattare il Messico come una colonia.
Emiliano Zapata si distingue da tutti gli altri capi rivoluzionari per capacità militari e per singolare intuito politico. Il leader si appropria dell’arte dell’insurrezione, impara e perfeziona la tattica e la strategia della guerriglia e, soprattutto, si sforza sempre di far coincidere l’azione rivoluzionaria con le attese dei contadini e con le istanze democratiche delle città.
Costretto a una lunga lotta, violentissima e senza esclusione di colpi, Zapata crea un vero e proprio esercito popolare di liberazione che, attraverso durissime prove – dal fallimento di Madero al tradimento di Carranza – riesce a condurre la politica messicana a importanti riforme nelle campagne.
"Ora posso morire. Questo era ciò che desideravo:
che si sappia per che cosa lottiamo, che si conosca
la causa che vogliamo difendere, che vengano
a vederci, ci studino e poi raccontino la verità:
siamo uomini d’onore e non banditi."
– Emiliano Zapata –
"Il libro di John Womack jr. è considerato il testo
fondamentale e imprescindibile su Emiliano Zapata.
La sua lettura ha potentemente contribuito
a forgiare il mito del grande rivoluzionario.
Da allora Emiliano Zapata è diventato
un simbolo di ribellione egualitaria."
– Valerio Evangelisti dalla Prefazione –
John Womack Jr.
John Womack Jr. (1937) è uno storico statunitense specializzato in Storia dell’America Latina, in particolare quella del Messico nel periodo della Rivoluzione e di Emiliano Zapata. È stato professore di Storia ed Economia dell’America Latina all’Università di Harvard fino al 2009.
Laureatosi ad Harvard e all’Università di Oxford, ha acquisito prestigio internazionale con la sua tesi di dottorato su Zapata e la rivoluzione del Morelos, che gli è valsa il posto di assistente di Storia latinoamericana nella sua alma mater. Successivamente si è specializzato in Storia del Messico, Cuba e Colombia, focalizzando le sue ricerche sulla storia dell’agricoltura, dell’industria e del lavoro.
Nel 2009, il governo di Città del Messico ha conferito a Womack la Medaglia “1808” in riconoscimento del suo lavoro di ricerca in Messico, ma lo storico ha deciso di consegnarla a sua volta al Sindicato Mexicano de Electricistas, un’organizzazione verso cui ha affermato di avere un debito speciale.
Tra le sue altre opere ricordiamo: Rebellion in Chiapas: An Historical Reader (1999) e The Revolution That Wasn’t: Mexico, 1910-1920 (2011).
Valerio Evangelisti
(1952-2022) è stato uno dei più noti scrittori italiani contemporanei di fantascienza e horror, e ha saputo ibridare e rinnovare generi narrativi diversi. È conosciuto soprattutto per il ciclo di romanzi dell’inquisitore Nicolas Eymerich, divenuti bestseller e tradotti in tutto il mondo. Ha scritto anche saggi e romanzi storici. Ha vinto numerosi premi, tra i quali ricordiamo il Premio Urania, il Prix Italia, il Grand Prix de l’Imaginaire e il Premio Italia di fantascienza.Per Odoya ha inoltre pubblicato Storia del Partito Socialista Rivoluzionario (2013) e Il gallo rosso (2015).
Prefazione
Il mito dai baffi spioventi
di Valerio Evangelisti
Introduzione
Prologo
Un villaggio sceglie il suo capo
I. Il presidente Díaz elegge un governatore
II. Progresso dei coltivatori di zucchero
III. I villaggi e la rivoluzione maderista
IV. L’esercito di occupazione del generale Huerta
V. Entrano in scena i rivoluzionari riconosciuti
VI. I profughi vincono una guerra
VII. I contadini rinnegano i costituzionalisti
VIII. I pueblos fanno una rivoluzione
IX. I guerriglieri resistono
X. La resistenza si rinnova
XI. Gli zapatisti ereditano il Morelos
Epilogo
Un villaggio fedele ai suoi princìpi
Appendici
Appendice I. Principali piantagioni del Morelos, 1908-1909
Appendice II. Il Piano di Ayala
Appendice III. La Legge agraria
Note
Bibliografia
Indice dei nomi
Nel Messico del 1910 un popolo di contadini si solleva perché non vuole essere scacciato dalla terra su cui è nato e cresciuto. A dar fuoco alle polveri sono i contadini del Morelos, ma l’esplosione coinvolge ben presto l’intero paese. È l’epopea degli Indios e dei Peones, ma è soprattutto il tempo di Emiliano Zapata, il contadino chiamato prima dal suo "pueblo" e poi da tutti i villaggi messicani a guidare la lotta.
Con la rivoluzione si schierano tutti coloro che vogliono un Messico moderno; i nemici da battere costituiscono una potentissima coalizione: la casta militare, i grandi proprietari terrieri, gli imprenditori cittadini, il capitale straniero abituato da sempre a trattare il Messico come una colonia.
Emiliano Zapata si distingue da tutti gli altri capi rivoluzionari per capacità militari e per singolare intuito politico. Il leader si appropria dell’arte dell’insurrezione, impara e perfeziona la tattica e la strategia della guerriglia e, soprattutto, si sforza sempre di far coincidere l’azione rivoluzionaria con le attese dei contadini e con le istanze democratiche delle città.
Costretto a una lunga lotta, violentissima e senza esclusione di colpi, Zapata crea un vero e proprio esercito popolare di liberazione che, attraverso durissime prove – dal fallimento di Madero al tradimento di Carranza – riesce a condurre la politica messicana a importanti riforme nelle campagne.
"Ora posso morire. Questo era ciò che desideravo:
che si sappia per che cosa lottiamo, che si conosca
la causa che vogliamo difendere, che vengano
a vederci, ci studino e poi raccontino la verità:
siamo uomini d’onore e non banditi."
– Emiliano Zapata –
"Il libro di John Womack jr. è considerato il testo
fondamentale e imprescindibile su Emiliano Zapata.
La sua lettura ha potentemente contribuito
a forgiare il mito del grande rivoluzionario.
Da allora Emiliano Zapata è diventato
un simbolo di ribellione egualitaria."
– Valerio Evangelisti dalla Prefazione –
Prefazione
Il mito dai baffi spioventi
di Valerio Evangelisti
Introduzione
Prologo
Un villaggio sceglie il suo capo
I. Il presidente Díaz elegge un governatore
II. Progresso dei coltivatori di zucchero
III. I villaggi e la rivoluzione maderista
IV. L’esercito di occupazione del generale Huerta
V. Entrano in scena i rivoluzionari riconosciuti
VI. I profughi vincono una guerra
VII. I contadini rinnegano i costituzionalisti
VIII. I pueblos fanno una rivoluzione
IX. I guerriglieri resistono
X. La resistenza si rinnova
XI. Gli zapatisti ereditano il Morelos
Epilogo
Un villaggio fedele ai suoi princìpi
Appendici
Appendice I. Principali piantagioni del Morelos, 1908-1909
Appendice II. Il Piano di Ayala
Appendice III. La Legge agraria
Note
Bibliografia
Indice dei nomi
John Womack Jr.
John Womack Jr. (1937) è uno storico statunitense specializzato in Storia dell’America Latina, in particolare quella del Messico nel periodo della Rivoluzione e di Emiliano Zapata. È stato professore di Storia ed Economia dell’America Latina all’Università di Harvard fino al 2009.
Laureatosi ad Harvard e all’Università di Oxford, ha acquisito prestigio internazionale con la sua tesi di dottorato su Zapata e la rivoluzione del Morelos, che gli è valsa il posto di assistente di Storia latinoamericana nella sua alma mater. Successivamente si è specializzato in Storia del Messico, Cuba e Colombia, focalizzando le sue ricerche sulla storia dell’agricoltura, dell’industria e del lavoro.
Nel 2009, il governo di Città del Messico ha conferito a Womack la Medaglia “1808” in riconoscimento del suo lavoro di ricerca in Messico, ma lo storico ha deciso di consegnarla a sua volta al Sindicato Mexicano de Electricistas, un’organizzazione verso cui ha affermato di avere un debito speciale.
Tra le sue altre opere ricordiamo: Rebellion in Chiapas: An Historical Reader (1999) e The Revolution That Wasn’t: Mexico, 1910-1920 (2011).
Valerio Evangelisti
(1952-2022) è stato uno dei più noti scrittori italiani contemporanei di fantascienza e horror, e ha saputo ibridare e rinnovare generi narrativi diversi. È conosciuto soprattutto per il ciclo di romanzi dell’inquisitore Nicolas Eymerich, divenuti bestseller e tradotti in tutto il mondo. Ha scritto anche saggi e romanzi storici. Ha vinto numerosi premi, tra i quali ricordiamo il Premio Urania, il Prix Italia, il Grand Prix de l’Imaginaire e il Premio Italia di fantascienza.Per Odoya ha inoltre pubblicato Storia del Partito Socialista Rivoluzionario (2013) e Il gallo rosso (2015).
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