Artisti visionari
Viaggio ai confini dell’arte e della parola
Roberta Tosi
Artisti visionari
Viaggio ai confini dell’arte e della parola
Roberta Tosi
Il loro sguardo visionario è un fuoco che arde nell’incontro col mondo e tutta l’opera diventa così una zattera dove i naufraghi si spingono alla ricerca di un approdo per la vita, riapparendo e ricreandosi ogni volta in universi possibili. La loro espressività artistica da sempre stupisce e scuote, scardina le prospettive per crearne di nuove, interroga l’esistenza e ne ascolta il sussurro, l’invocazione o il grido.
In un viaggio a sua volta visionario e arrischiato, il racconto di questi artisti, tratteggiati in un itinerario libero, è un invito a cogliere quella misteriosa luce che apre alle vertigini dell’arte. Ma quando le parole non bastano più, come diceva Rilke, solo un’altra espressività artistica può dar voce all’invisibile che si cela nell’evidenza visibile. L’incontro con le opere si svela allora nella poesia e nella prosa di Davide Rondoni, uno dei maggiori poeti contemporanei, nella «speranza di un ritorno che non lasci più uguali».
«Cosa cercavano questi maestri del visibile?» Lui taceva. «Intendo Raffaello, Michelangelo e dopo e prima di loro…». La stanza era piena di libri, i miei vent’anni ardevano di apparizioni, prodigi, precipizi. Il vecchio professore dinoccolato, celebre e timido, disseminatore di citazioni, viaggiatore di testi e maestro di molti, sostò un poco sulla sedia dove febbrile solitamente si muoveva gesticolando. Un silenzio di quasi niente, mentre diluviava una luce bianca nell’estate di Bologna fuori dalle grandi finestre, sulle facciate e i portici. «Cercavano l’invisibile...» disse. A me e a tutta la sua vita.
– Davide Rondoni
Ho dovuto percorrere uno stretto sentiero lungo un precipizio. Da un lato, le profondità del mare erano insondabili. Dall’altro c’erano campi, colline, case, persone… Qualche volta ho lasciato il sentiero per buttarmi nel mondo vivente dell’umanità e lottare con esso. Ma sempre ho dovuto ritornare sul sentiero sul ciglio del precipizio.
–Edvard Munch
Roberta Tosi
è critica d’arte e giornalista. Curatrice di mostre, ha scritto per testate culturali locali e nazionali. È stata vicedirettrice di PitturAntica e ha collaborato con il Museo d’Arte Moderna Achille Forti di Verona. Da anni si occupa di didattica dell’arte con attività di docenza in biblioteche e scuole, tenendo incontri e seminari sui temi artistici. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo L’arte di Tolkien (Alcatraz, 2018), il primo saggio italiano dedicato all’attività di illustratore e disegnatore dell’autore britannico. Per Odoya ha pubblicato Tintoretto. L’artista in Italia (2019), Parmigianino. L’artista in Italia (2021) e Artisti visionari (2022).Davide Rondoni
poeta. Suoi recenti volumi di poesia sono Apocalisse amore (Mondadori 2008, 2021) e La natura del bastardo (Mondadori 2016).
Tra i saggi: E come il vento. L’infinito, lo strano bacio del poeta al mondo (Fazi 2019), Noi, il ritmo (La nave di Teseo 2018), Contro la letteratura (Bompiani 2016), Nell’arte, vivendo (Marietti 1820, 2012).
È autore di teatro e di traduzioni (Baudelaire, Rimbaud, Péguy, Shakespeare, Jiménez e altri). Ha fondato e diretto il Centro di poesia contemporanea dell’Università di Bologna. Collabora come editorialista con giornali, radio e televisioni. Ha scritto in versi e in prosa su numerosi artisti del passato e della contemporaneità.
Ai naviganti
Visione
Aggrappati a una zattera
Visione
Piero della Francesca
Tu muto, fissando me
Visione
Michelangelo
Di foco e speme
Visione
Parmigianino
La fragilità della perfezione
Visione
Tintoretto
La furia della pittura
Visione
Caravaggio
Nel sangue del Battista
Visione
Piranesi
Tra queste alte mura
Visione
Friedrich
Sull’abisso, nel naufragio
Visione
Munch
Sul ciglio del precipizio
Visione
Cézanne
Magnifica ossessione
Visione
Morandi
Nell’aspetto suo eterno
Visione
Burri
Oro nella crepa
Visione
Kiefer
L’arte sopravvivrà alle sue ferite
Visione
Samorì
Corpo a corpo
Visione
Nota di Davide Rondoni
Altri libri di Roberta Tosi
Il loro sguardo visionario è un fuoco che arde nell’incontro col mondo e tutta l’opera diventa così una zattera dove i naufraghi si spingono alla ricerca di un approdo per la vita, riapparendo e ricreandosi ogni volta in universi possibili. La loro espressività artistica da sempre stupisce e scuote, scardina le prospettive per crearne di nuove, interroga l’esistenza e ne ascolta il sussurro, l’invocazione o il grido.
In un viaggio a sua volta visionario e arrischiato, il racconto di questi artisti, tratteggiati in un itinerario libero, è un invito a cogliere quella misteriosa luce che apre alle vertigini dell’arte. Ma quando le parole non bastano più, come diceva Rilke, solo un’altra espressività artistica può dar voce all’invisibile che si cela nell’evidenza visibile. L’incontro con le opere si svela allora nella poesia e nella prosa di Davide Rondoni, uno dei maggiori poeti contemporanei, nella «speranza di un ritorno che non lasci più uguali».
«Cosa cercavano questi maestri del visibile?» Lui taceva. «Intendo Raffaello, Michelangelo e dopo e prima di loro…». La stanza era piena di libri, i miei vent’anni ardevano di apparizioni, prodigi, precipizi. Il vecchio professore dinoccolato, celebre e timido, disseminatore di citazioni, viaggiatore di testi e maestro di molti, sostò un poco sulla sedia dove febbrile solitamente si muoveva gesticolando. Un silenzio di quasi niente, mentre diluviava una luce bianca nell’estate di Bologna fuori dalle grandi finestre, sulle facciate e i portici. «Cercavano l’invisibile...» disse. A me e a tutta la sua vita.
– Davide Rondoni
Ho dovuto percorrere uno stretto sentiero lungo un precipizio. Da un lato, le profondità del mare erano insondabili. Dall’altro c’erano campi, colline, case, persone… Qualche volta ho lasciato il sentiero per buttarmi nel mondo vivente dell’umanità e lottare con esso. Ma sempre ho dovuto ritornare sul sentiero sul ciglio del precipizio.
–Edvard Munch
Ai naviganti
Visione
Aggrappati a una zattera
Visione
Piero della Francesca
Tu muto, fissando me
Visione
Michelangelo
Di foco e speme
Visione
Parmigianino
La fragilità della perfezione
Visione
Tintoretto
La furia della pittura
Visione
Caravaggio
Nel sangue del Battista
Visione
Piranesi
Tra queste alte mura
Visione
Friedrich
Sull’abisso, nel naufragio
Visione
Munch
Sul ciglio del precipizio
Visione
Cézanne
Magnifica ossessione
Visione
Morandi
Nell’aspetto suo eterno
Visione
Burri
Oro nella crepa
Visione
Kiefer
L’arte sopravvivrà alle sue ferite
Visione
Samorì
Corpo a corpo
Visione
Nota di Davide Rondoni
Roberta Tosi
è critica d’arte e giornalista. Curatrice di mostre, ha scritto per testate culturali locali e nazionali. È stata vicedirettrice di PitturAntica e ha collaborato con il Museo d’Arte Moderna Achille Forti di Verona. Da anni si occupa di didattica dell’arte con attività di docenza in biblioteche e scuole, tenendo incontri e seminari sui temi artistici. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo L’arte di Tolkien (Alcatraz, 2018), il primo saggio italiano dedicato all’attività di illustratore e disegnatore dell’autore britannico. Per Odoya ha pubblicato Tintoretto. L’artista in Italia (2019), Parmigianino. L’artista in Italia (2021) e Artisti visionari (2022).Davide Rondoni
poeta. Suoi recenti volumi di poesia sono Apocalisse amore (Mondadori 2008, 2021) e La natura del bastardo (Mondadori 2016).
Tra i saggi: E come il vento. L’infinito, lo strano bacio del poeta al mondo (Fazi 2019), Noi, il ritmo (La nave di Teseo 2018), Contro la letteratura (Bompiani 2016), Nell’arte, vivendo (Marietti 1820, 2012).
È autore di teatro e di traduzioni (Baudelaire, Rimbaud, Péguy, Shakespeare, Jiménez e altri). Ha fondato e diretto il Centro di poesia contemporanea dell’Università di Bologna. Collabora come editorialista con giornali, radio e televisioni. Ha scritto in versi e in prosa su numerosi artisti del passato e della contemporaneità.
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